Maria Luisa Mastrogiovanni, detta Marilù.
Faccio la giornalista d’inchiesta investigativa e spero di non smettere mai. O di smettere in tempo.
Sono iscritta all’Ordine dei giornalisti di Puglia dal 1998 (dal 2008 nell’albo dei Professionisti). In tasca ho sempre avuto solo la tessera del mio ordine professionale.
Ho collaborato con: il Sole 24 Ore, il Fatto Quotidiano, Rai News 24, il Manifesto, Left, Narcomafie e Striscia la notizia.
Nel 2003 ho fondato il mensile d’inchiesta Il Tacco d’Italia (uscito ininterrottamente fino a dicembre 2011). Dal 2004 ho fondato www.iltaccoditalia.info, quotidiano on line tra i più diffusi in Puglia, bloccato nel novembre 2014 da un attacco hacker. Nella redazione del Tacco d’Itala sono cresciuti professionalmente decine di ragazze e ragazzi che ho avviato alla professione giornalistica, insegnando loro che i nostri unici padroni sono i lettori, il nostro Codice deontologico e la Costituzione italiana, la nostra Bibbia laica.
Tra il 2007 e il 2012 ho subito minacce dalla criminalità organizzata per le mie inchieste sul business dei rifiuti e sulle speculazioni edilizie in zone protette. Anche per questo sono impegnata nell’attività di “Ossigeno per l’informazione”, l’Osservatorio nazionale sui giornalisti minacciati diretto da Alberto Spampinato. La mia storia, insieme a quella di Ester Castano, Marilena natale e Luisa Betti è stata presa ad esempio da Ossigeno per l’informazione e dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha rivolto un appello per la tutela della libertà d’informazione.
Sono nel direttivo nazionale di “Giulia giornaliste”, associazione impegnata nella rimozione di discriminazioni e stereotipi contro le donne, veicolati attraverso un uso distorto del linguaggio e delle immagini.
Ho vinto il premio “Campione, giornalista di Puglia” (per due volte: nel 2010 per un’inchiesta sui beni confiscati alla mafia e nel 2012 per un reportage dai campi profughi di Manduria); il premio “Talento donna” nel 2009; finalista al premio Ilaria Alpi-Biocr (Best International organized crime report award) nel 2011; quest’anno mi è stato assegnato il premio “Renata Fonte” per la legalità e la non-violenza.
Nel 2001 ho fondato un’agenzia di social media marketing e comunicazione che dal 2009 si è trasformata in cooperativa di giornalisti (www.ideadinamica.com).
Prima di “Xylella Report” ho scritto tre libri e realizzato due documentari:
“Paradossi” (Capone Editore, 1991)
“Sangue di quella terra – storia d’eroi d’Arneo” (Lupo Editore, 2007)
“Il sistema – l’intreccio di interessi economico-politici all’ombra dell’omicidio di Peppino Basile” (Il Tacco d’Italia Editore, 2009)
“Fortress Europe – voglia di muro” (Rai News 24, 2011)
“Human Goods. Welcome to Europe”, lungometraggio in inglese tra Italia, Olanda, Belgio, Grecia e Turchia, finalista finanziato dal premio Ilaria Alpi – Biocr e dalla rete Flair-Libera (2011)
Mi sono laureata in Lettere moderne con specializzazione in Comunicazioni sociali presso l’Università Cattolica di Milano. Sempre alla Cattolica ho conseguito il Diploma in regia e sceneggiatura cinematografica e televisiva. Presso l’Università del Salento ho invece conseguito il Master in comunicazione culturale.
Di me, del mio impegno professionale, delle minacce subite, ha scritto il collega Gerardo Adinolfi di Repubblica, nel suo libro “La donna che morse il cane”.
Ho scelto di vivere sulla frontiera, nel tacco d’Italia, Finis terrae, Salento. Condivido questa scelta professionalmente difficile con mio marito, i nostri due figli (e anche due cani e qualche gallina). Amo la mia terra anche quando, scrivendo di sacra corona unita, corruzione politica e colletti bianchi fin troppo sporchi, il mio amore non è ricambiato.
COLLABORANO CON ME IN REDAZIONE: Sergio De Cataldis (web master), Valentina Isernia (social media), Francesca Quarta (ricerche), Rita Zappatore (editing),Eugenio Prete (editing), Federica D’Ippolito (videomaker), Michele Rizzo (videomaker), Giuseppe Donadei (montaggio), Mario Maffei (amministratore IdeaDinamica).