L’azienda colpevole di aver taciuto i potenziali rischi per l’uomo, ora malato terminale per un cancro alla pelle.
Un risarcimento di 289 milioni di dollari. E’ questa la cifra che la Monsanto è stata condannata a risarcire a DeWayne Johnson, il giardiniere 49enne malato terminale che ha portato a giudizio e condanna la multinazionale agrochimica.
A causa del malfunzionamento dell’innaffiatore, Johnson avrebbe chiamato due volte il numero verde della Monsanto per informarsi su eventuali rischi dopo essersi accidentalmente cosparso di erbicida.
La Monsanto — secondo l’accusa — avrebbe deliberatamente silenziato gli allarmi sui pericoli del glifosato, sostanza alla base dei pesticidi prodotti dall’azienda dalla metà degli anni ’70, per un giro di affari di più di quattro miliardi di dollari annui.
A dimostrarlo, una serie di mail che testimonierebbero tentativi di insabbiare studi scientifici sfavorevoli riguardanti l’agente chimico.
La giuria non si è fatta influenzare dalla mancanza di una posizione netta riguardo la pericolosità del glifosato:
«I prodotti avevano rischi potenziali noti al momento della loro produzione e vendita? Sì. La mancanza di avvertenze sui rischi è stato un fattore sostanziale nel causare danno al dottor Johnson? Sì»
La tossicità di un agente chimico ancora oggi oggetto di dibattito. Nonostante l’OMS nel 2015 l’abbia classificato come «probabile cancerogeno» per l’uomo, l’Epa, – Organizzazione americana per la protezione dell’ambiente – e le altre agenzie europee per la sicurezza degli alimenti e per i prodotti chimici non hanno offerto il loro sostegno a riguardo.
Monsanto respinge ogni accusa e dichiara ricorso in appello. Intanto Bayer, che ha acquistato l’azienda la scorsa primavera, tramite un portavoce fa sapere che il glifosato è un prodotto “sicuro e non cancerogeno. Sulla base di prove scientifiche, valutazioni regolamentate globali e decenni di esperienza pratica con l’uso del glifosato, Bayer ritiene che il glifosato sia sicuro e non cancerogeno”.
Della stessa, anche se sofferta, opinione l’UE che lo scorso 27 novembre, nonostante l’allarme lanciato dal alcuni Istutiti di ricerca sul cancro, ne ha autorizzato l’uso in Europa per altri cinque anni.
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L accusa: ?Il diserbante dell azienda ? cancerogeno?. DeWayne Johnson, 46 anni e un cancro alla pelle in fase terminale, ha portato la multinazionale a giudizio