di Marilù Mastrogiovanni
E’ “solo” una bozza, elaborata, come prevede la normativa e come è stato fatto finora con i precedenti piani di contrasto alla xylella, dall’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia.
Come è sempre stato fatto, e come non ha mai mancato di sottolineare Xylella report, tutte le proposte, dal 2013 ad oggi, sono sempre partite dall’Osservatorio, come era d’obbligo che si facesse. Sono proprio i tecnici dell’Osservatorio regionale a dover dare indicazioni su come procedere al Ministero delle politiche agricole e all’Istituto fitosanitario nazionale che da esso dipende, che le condivide con l’Europa.
Nei nuovi focolai sono ancora imposte le estirpazioni delle piante infette (tranne per gli alberi monumentali), ma cade la regola dei “100 metri”, cioè la regola dell’estirpazione delle piante sensibili a xylella, anche sane, nel raggio dei 100 metri da quella risultata positiva. Non perché si sia ritenuto si tratti di una misura non efficace o la cui efficacia, secondo criteri scientifici, non sia provata, ma perché è inattuabile. Ogni decisione infatti è ad oggi demandata alla Corte di giustizia europea, che dovrà esprimersi anche sulla legittimità della norma dei “100 metri”.
Gli alberi destinati ad essere estirpati sono sequestrati con facoltà d’uso e il Tar ha sempre concesso finora la sospensiva delle ordinanze di sradicamento emanate dall’allora Commissario governativo. Le estirpazioni dunque non sarebbero immediatamente “cantierabili”. Anche per questo si stanno cercando altre strade.
La bozza, sarà ora discussa dalla task force di esperti costituita dalla Regione Puglia e poi approvata dalla Giunta regionale.
E’ molto probabile che la bozza, che potete sfogliare QUI (MISURE FITOSANITARIE XYLELLA bozza) sarà emendata e anche in maniera drastica.
La quasi totalità degli esperti convocati ha espresso il proprio “no” all’utilizzo di insetticidi, e la necessità di sottoporre il nuovo piano ad una Valutazione ambientale strategica, prima di emanarlo. Tuttavia in questa bozza, gli insetticidi vengono comunque proposti come soluzione contro la “sputacchina”, considerato il potenziale vettore della xylella fastidiosa.