di Marilù Mastrogiovanni
Il Consiglio regionale della Puglia ha bocciato la proposta di legge del consigliere Sergio Blasi (Pd) che intendeva mitigare gli effetti devastanti della legge regionale 41 del 2014, approvata sotto la presidenza Vendola. Tutti compatti a votare contro la proposta, anche il Pd, tranne il M5S e il consigliere Blasi.
Quella legge, come denunciammo per tempo quando fu scritta e non era stata ancora portata in aula, fu redatta con l’intento originario di arginare le speculazioni edilizie negli uliveti sradicati con la scusa della xylella, ma poi, con un colpo di coda, fu trasformata in una legge che consentiva di aggirare tutte le altre norme poste a tutela degli uliveti (in particolare la legge nazionale 144 del 1951).
Blasi, sebbene con una proposta che presentava non poche criticità, aveva cercato di porre un freno al meccanismo attivato dalla legge “spazza ulivi” (la 41 del 2014)
Anche il M5s si era attivato per sub-emendare l’emendamento Blasi, sebbene i consiglieri penta stellati l’avessero approvato in commissione Ambiente.
In Consiglio avevano proposto perciò alcuni aggiustamenti, scritti con il contributo del deputato Maurizio Buccarella. Di tali sub-emendamenti, uno era stato condiviso da Blasi.
Il M5S ha chiesto quindi che l’articolo 1 della legge venisse sostituito con questo: “Al fine di garantire la continuità dell’uso agricolo e della destinazione rurale, i terreni soggetti ad espianto a causa del fenomeno del c.d. “Co.Di.R.O.” (Complesso del Disseccamento Rapido degli Olivi) per effetto della decisione di esecuzione 2015/789/UE della Commissione Europea del 18 maggio 2015 (relativa alle misure per impedire l’introduzione e la diffusione nell’Unione della Xylella fastidiosa), recepita con D.M. del 19/06/2015 del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ed eventuali successive integrazioni o sostituzioni, non possono cambiare per quindici anni la destinazione urbanistica né la tipizzazione urbanistica vigente al momento dell’espianto.
Del divieto di cui al comma precedente è dato atto nei certificati di destinazione urbanistica sulla base di specifiche segnalazioni da parte delle strutture regionali di cui all’art. 2.”
In questo modo, hanno scritto i consiglieri del M5S nella relazione che accompagna la proposta, “
1) E’ fatto esplicitamente riferimento al fenomeno del Co.Di.R.O. (pur richiamando la normativa aggiornata, nominalmente volta a contrastare la diffusione del batterio della Xylella) onde evitare possibili fraintendimenti interpretativi laddove l’esecuzione di eradicazioni dovesse intendersi non specificamente attuata per l’esistenza del batterio, bensì per il disseccamento irreversibile degli ulivi anche nel caso in cui non vi sia la prova scientifica della connessione causale fra il batterio ed il disseccamento della pianta;
2) E’ fatto riferimento ai provvedimenti che attualmente sono alla base delle operazioni di eradicazione del cd. “Piano Silletti bis” che sta rendendo esecutivo quanto disposto dal D.M. del 19/06/2015 che ha recepito la più recente decisione della Commissione del 18 giugno u.s., in luogo dell’ormai superato quadro normativo richiamato nella P.d.L. n. 44 (risalente al cd. Primo “Piano Silletti, attuativo di decisioni del 2014);
3) E’ stato cassato ogni riferimento alla clausola di salvaguardia per le “opere pubbliche prive di alternativa localizzativa e necessarie alla salvaguardia della pubblica incolumità e dell’ambiente”, poiché pleonastica in virtù della disciplina generale delle opere di pubblica utilità che prevarrebbe comunque sulla presente disposizione nonché al fine di evitare possibili incertezze interpretative laddove anche per opere di tipo industriale o infrastrutturale si potrebbe artatamente invocare la sussistenza dei requisiti in parola”.
Il primo punto è stato condiviso da Blasi, che ha chiesto di aggiungere la dizione “ovvero Codiro”, in modo che il divieto ad edificare valesse per tutti gli ulivi, positivi a xylella e non.
Ma tant’è.
Il Consiglio regionale ha deciso che il divieto a edificare sui terreni dove vi siano ulivi sradicati con la scusa della xylella, vale solo per gli alberi monumentali. Cioè 300mila censiti su 60 milioni di ulivi presenti in Puglia.
Lo smantellamento della foresta di ulivi secolari e millenari più grandi al mondo è così ufficialmente iniziato.
La regione Puglia ha espresso palesemente il suo Sì.
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