di Marilù Mastrogiovanni
ULTIM’ORA: il progetto di variante al piano regolatore del Comune di Taviano (Le) per la realizzazione di una discoteca in contrada Fontana (zona Li Sauli) è stato approvato all’unanimità dal consiglio comunale. Le motivazioni? La creazione di nuovi posti di lavoro e la constatazione che il grande uliveto secolare che, sino a ieri impediva ogni intervento di urbanizzazione, è improduttivo in quanto risulta abbandonato da molto tempo. Ecco la dimostrazione plastica che la xylella non c’entra col disseccamento di quegli ulivi, confermata da quanto dichiarato dai consiglieri comunali nei loro interventi e anche dal sindaco Carlo Portaccio.
Effetto xylella: via gli ulivi secolari per la discoteca
(del 26 novembre 2015)
La xylella è un grimaldello per far fuori gli ulivi, prima intoccabili, e rendere edificabili terreni altrimenti agricoli.
Si discuterà fra poche ore la variante al piano regolatore per la realizzazione di una discoteca in contrada Fontana zona Li Sauli, in quel di Taviano (Lecce).
Il meccanismo attraverso, cui in provincia di Lecce e Brindisi, si possono facilmente sradicare gli ulivi ed edificare strutture anche imponenti, è stato illustrato nel libro “Xylella report”. Immediatamente dopo l’uscita del libro la Procura di Lecce ha aperto un fascicolo d’indagini per verificare la correttezza delle procedure per la realizzazione della discoteca.
Ora, proprio su quella discoteca, discuterà il Consiglio comunale di Taviano.
Sarà interessante verificare se e come verrà approvata e anche la posizione di ogni singolo consigliere.
Ecco che cosa potete leggere su “Xylella report”:
Abbiamo spiegato come, tirando in ballo la xylella come possibile causa del disseccamento degli ulivi e grazie a due norme, una legge regionale (n.41/2014) e il decreto ministeriale 2777/14 è molto semplice espiantare gli alberi anche millenari ed edificare.
Sergio Blasi, consigliere Pd della Regione Puglia, ha proposto di modificare la legge che consente di fatto di sradicare e costruire in libertà, ma la sua proposta a nostro parere è ancora troppo blanda.
Un caso emblematico è quello della perizia rilasciata dal perito agrario Piero Tunno, presidente del Distretto florovivaistico regionale, che svolge la sua attività a Taviano (LE).
Tunno da oltre un anno pubblicizza sul suo sito il servizio di perizie agronomiche per espianto di alberi in zona infetta, causa xylella.
Tunno, rilascia la perizia il 26 febbraio 2015, per la costruzione di una discoteca in contrada Li Sauli, vicino Gallipoli, epicentro dell’essiccamento.
Ecco, quegli alberi, provvidenzialmente infetti, faranno posto alla discoteca “Picador”, della società YES srl di Gallipoli, che il 18 febbraio, una settimana prima della perizia, acquista il terreno dall’attuale proprietario del vicino resort “Li Sauli”. La Yes, scrive Tunno, ha già chiesto al Comune una variante al piano regolatore, perché non avrebbe trovato altri locali disponibili in zona edificatoria per fare una discoteca. I soci della Yes, che fino ad un anno fa operava a Sesto San Giovanni, sono di Taviano, Gallipoli, Sesto San Giovanni, Tronzano Vercellese. Uno di loro ha una denuncia per discarica abusiva proprio in quella zona.
La discoteca dovrebbe nascere lì, in una zona destinata a verde agricolo in quanto, scrive il presidente del Distretto florovivaistico regionale, i 16 ulivi secolari presenti su quel terreno “presentano inequivocabili sintomi di xylella fastidiosa” che il precedente proprietario ha provato a curare, senza successo.
Ecco: se su un aggettivo, “probabile”, si basava la decisione della Giunta regionale di sradicare la foresta di ulivi (delibera giunta 2023/2013), sull’aggettivo “inequivocabili” si basa la perizia per sradicarli.
Tra quel “probabile” del 2013 e questo “inequivocabili” del 2015, sono passati soldi, incarichi, giochi di potere e stesure del PSR che prevedono la riconversione degli uliveti secolari.
Lepri, storico direttore dell’Ansa, diceva ai suoi allievi: quando hai la tentazione di usare un aggettivo, vieni da me.
Volendo intendere che la verità viene fuori dai fatti.
Ecco, qui tra un aggettivo e l’altro, si sta giocando il futuro di un’intera regione.
Ma di fatti io, e di certezze, ne ho visti pochi.