La foresta d’ulivi di Puglia difesa a colpi di carte bollate.
Il piano del commissario straordinario per l’emergenza xylella Giuseppe Silletti, i cui poteri sono stati ampliati ed estesi fino a tutto il 2015, proprio non si riesce a farlo andare avanti.
Mentre ancora deve essere discusso nel merito il ricorso dinanzi al Tar del Lazio presentato da 24 agricoltori biologici della provincia di Lecce (sarà discusso il 16 dicembre), altri 21 imprenditori agricoltori della provincia di Brindisi si son vista riconoscere la sospensiva, dallo stesso Tar del Lazio, che discuterà il ricorso nel merito il 4 novembre prossimo.
Barricate e carte bollate: da una parte gli attivisti, semplici cittadini, volontari, agricoltori, casalinghe, studenti, pensionati, a difendere fisicamente gli ulivi secolari; dall’altra gli imprenditori agricoli e i semplici proprietari di ulivi, che ricorrono alla giustizia amministrativa per bloccare il programma di sradicamento degli alberi che, secondo la Regione Puglia, il Ministero delle politiche agricole e l’Unione europea, dovrebbe bloccare l’avanzare del batterio da quarantena xylella fastidiosa.
Infine la magistratura, che indaga su come sia possibile che gli ulivi, abbandonati da almeno 10-15 anni, affetti da una serie di patologie causate da funghi e parassiti, non curati, non potati, inondati di pesticidi e secca tutto, improvvisamente secchino a causa di una batterio la cui relazione diretta con il disseccamento degli ulivi non è ancora provata, ma si agisce in emergenza e ottenendo lo stato di calamità naturale e relativi finanziamenti, come se lo fosse.
Insomma: se riusciranno a spiegare, se Michele Emiliano, riuscirà a spiegarci perché a 101 metri siamo sicuri che il batterio non si espanda e che se invece sradichiamo nel raggio di 99 metri non siamo più tanto tranquilli, allora forse gli agricoltori e i cittadini potranno farsene una ragione.
Quando è arrivata la notizia della sospensiva del Tar del Lazio, decine di cittadini erano dinanzi alla sede del consiglio regionale pugliese: sventolando rametti d’ulivo hanno assediato il presidente Michele Emiliano (foto di Lorenza Gioviale) chiedendo di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale (GUARDA IL VIDEO), cioè aprire un fascicolo d’indagine interna, “scatenare l’inferno”, bloccare lo sradicamento degli ulivi, difendere la più grande foresta d’ulivi secolari del mondo.
Ad oggi il Piano Silleti, uno e due, è attaccato dal fuoco incrociato di diversi ricorsi:
– il primo, quello che ha fatto da apripista anche rispetto alla giusta strategia da adottare per contrastare gli effetti del commissariamento per l’emergenza xylella, presentato dagli imprenditori biologici della provincia di Lecce riunitisi nel comitato SOS Salviamo ora il Salento: sarà discusso nel merito il 16 dicembre, ha ottenuto l’effetto di sospendere l’attuazione del Piano Silletti1 solo per i ricorrenti e di indurre, Silletti, Ministero e Regione Puglia, a sospendere l’applicazione del Piano Silletti1 per tutti gli agricoltori, di fatto mettendo in atto un’azione di temporeggiamento nei confronti della Ue. Prima ancora di essere discusso, questo ricorso dovrà essere corredato da “motivi aggiunti” relativi al Piano Silletti2.
Al ricorso del comitato SOS aderiscono in adiuvandum (cioè dando anche un piccolo contributo economico) diverse associazioni di volontariato e Xylella Report, che devolve parte delle vendite alla copertura delle spese (clicca qui). Avvocati: Giovanni Paccione e Valentina Stamerra.
– Il quarto, è quello degli agricoltori di Torchiarolo (BR), che in 21 si sono uniti per opporsi all’ordine di sradicare gli alberi d’ulivo entro 10 giorni dalla notifica dell’ordinanza di abbattimento “volontario”. Il Tar del Lazio ha concesso loro la sospensiva, che sarà discussa nel merito il 4 novembre prossimo. Sono difesi dagli avvocati Mariano Alterio e Mario Tagliaferro.
Le motivazioni dell’accoglimento della sospensiva sono le stesse già accordate agli altri, nei precedenti accoglimenti: le misure imposte dal Commissario (ma anche dal Ministero, dalla Regione e dalla Ue) arrecano danni irreversibili, ossia la perdita del patrimonio arboreo secolare, a fronte di benefici – cioè il fermarsi dell’espansione del batterio – non provati e non misurabili.
Nessuna proporzionalità e precauzione nel Piano Silletti uno, così come nel secondo.
Entro gennaio 2016 finirà il regime d’emergenza. Riuscirà Silletti a fare in tre mesi quello che non ha fatto in un anno?
PER CHI VUOLE SOSTENERE I RICORSI:
– del Comitato SOS Salento dinanzi alla Corte di Giustizia europea. EMAIL: salviamorailsalento@yahoo.com Tel: 333-3037073
– di Trepuzzi (Le) per bloccare le ordinanze di sradicamento degli ulivi. Poste pay: 4023 6006 6726 9304 intestata a Giuliana Mastroleo
– di Torchiarolo (Br) per bloccare le ordinanze di sradicamento degli ulivi.