di Valentina Isernia
(26 maggio 2015) – Martedì 12 maggio a Bari, si sono confrontare la giornalista professionista Marilù Mastrogiovanni autrice del libro inchiesta “Xylella Report”, e la prof.ssa Elvira Tarsitano docente di Biologia e Biodiversità animale presso l’Università degli Studi di Bari ed esperta di malattie parassitarie e “Pest Management”.
Presso la sede dell’Abap (Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi), i numerosi partecipanti hanno discusso e messo in evidenza i termini e le responsabilità di un emergenza che sta disboscando la Puglia e il Salento. Con approfondimenti giornalistici da un lato e analisi scientifiche dall’altro, incrociando ricerche e dati, le due esperte hanno cercato di fare chiarezza sul perché un’immensa foresta di ulivi secolari sia a rischio sopravvivenza. E con essa, la storia, la tradizione, il paesaggio, il turismo e l’economia di un intero territorio.
Riportiamo i video delle dichiarazioni più significative della prof. Tarsitano:
Nel 2013 la Regione Puglia ha dichiarato l’”Emergenza Xylella” nonostante l’assenza di evidenze diagnostiche accertate di patogenicità
La metodologia del controllo adottato come contenimento dei vettori è altamente impattante sugli ecosistemi agrari rispetto ai pesticidi utilizzati
Per interventi di contenimento è necessario conoscere non solo la biologia, ma anche l’ecologia e l’etologia del vettore
La lotta agli infestanti richiede interventi sostenibili in grado di coniugare esigenze di natura etica, ambientale ed economica
In nessuna direttiva europea c’è scritto di sradicare gli ulivi. Per eradicare una specie bisogna andarci con “i piedi di piombo”: le ripercussioni potrebbero essere peggiori
Per le scienze è azzardato parlare di epidemia con 21 alberi positivi. Ma se la Puglia dichiara il 100% di infezione, la UE non può che prendere atto
Coldiretti e altre associazioni hanno indicato una lista di sostanze da utilizzare per interventi a basso impatto ambientale
Un intervento di contenimento che sia sostenibile valuta la capacità di resilienza degli ecosistemi intesa come livello di ripresa di fronte allo stress cui sono sottoposti
L’approccio della cura è una vecchia logica. La visione olistica, invece, guarda all’insieme del problema per capire cosa abbia scatenato la patologia. Con gli euro a disposizione, al posto di eradicare o disinfestare piante sane, è possibile fare un tentativo alternativo e acquistare reti di contenimento che fascino gli ulivi secolari e blocchino il vettore.
(26 maggio 2015)